giovedì 10 luglio 2008

LE BUGIE DI DAN BROWN


La trama del Romanzo

Jacques Saunière, anziano studioso del culto pagano della Dea Madre e del sacro femminino e curatore del Louvre, viene assassinato in una delle sale del museo da un “monaco” appartenente all’Opus Dei.

Prima di morire, Saunière lascia degli indizi per comunicare un grande segreto.

Per decifrare questi indizi, la polizia parigina convoca il professor Langdon, docente dell’Università di Harvard, che in quei giorni si trova a Parigi.

Intanto arriva sul posto del delitto anche l’agente di polizia Sophie Neveu, nipote dello stesso Saunière, che capisce che gli indizi lasciati dal nonno sono rivolti a lei.

La giovane, insieme al professor Langdon (che intanto è sospettato dalla polizia di essere l’omicida di Saunière), inizia un percorso d’indagini in cui sarà svelato un grande segreto.

I due riescono a decifrare due indizi lasciati dalla vittima. La frase “O, draconian devil! Oh, lame saint!”, che è l’anagramma di “Leonardo da Vinci! The Mona Lisa!”; e anche le iniziali “PS”, che stanno per “Priorato di Sion”, associazione segreta di cui Saunière era Gran Maestro.

Questo Priorato di Sion sarebbe una setta antichissima nata per custodire un grande segreto. Ad essa sarebbero appartenuti importanti personaggi. Tra questi, Leonardo da Vinci, che ne sarebbe stato Gran maestro tra il 1510 e il 1519.

Il Priorato avrebbe sempre avuto una venerazione pagana per il culto del principio femminile.

Il grande segreto custodito è:

1. L’imperatore Costantino (280-337) volle definitivamente distruggere la religione pagana del femminino sacro e, per fare questo, “inventò” la divinità di Gesù, fece occultare i veri vangeli (quelli gnostici) e promosse solo i vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni (cioé i vangeli canonici) perché questi presenterebbero un Gesù poco umano.

2. Gesù non era Dio, ma un semplice predicatore che addirittura si sposò con Maria Maddalena, da cui ebbe anche dei figli (la stirpe del sang rèal, del sangue reale).

3. Gesù indicò la stessa Maria Maddalena come capo della sua chiesa (priorità del principio femminile).

4. Questa “successione femminile” non fu però accettata dagli apostoli che, per impadronirsi della chiesa, decisero di far fuori Maria Maddalena che fu costretta a fuggire.

5. La discendenza di Gesù si stanziò in Francia dando origine nel V secolo alla dinastia dei Merovingi.

6. Questo grande segreto è custodito dal Priorato di Sion e da tutti i suoi Gran Maestri, fra cui l’assassinato Saunière.

Il Romanzo dice che la ChiesaOpus Dei esplicitamente citata nel Romanzo. cattolica, per evitare che questo segreto fosse svelato, non ha esitato nel corso dei secoli a commissionare omicidi. Questo accadrebbe ancora ai nostri giorni anche grazie ad alcune organizzazioni ecclesiali, come l’

“Calunniate, calunniate, qualcosa resterà” (Voltaire). Dan Brown meriterebbe un “dieci e lode” da Voltaire. Pur essendo un romanziere e non uno storico, tuttavia Brown è riuscito ad insinuare il dubbio e il sospetto su Cristo e sul suo messaggio, soprattutto nei lettori che non hanno una specifica preparazione in campo storico. Brown ha messo in bocca ai suoi personaggi calunnie vergognose su Gesù Cristo, la Chiesa cattolica, l’Opus Dei, la storia del cristianesimo … ma si è posto al riparo dalle accuse di diffamazione, premettendo in esergo una dichiarazione d’innocenza: “questo libro è un’opera di fantasia. Personaggi e luoghi citati sono invenzioni dell’autore.”
Per cercare di rispondere alle molteplici domande suscitate dalla lettura del thriller propongo un percorso di analisi critica che si snoda attraverso i seguenti temi:

1 Maria Maddalena sposa di Gesù
2 Costantino avrebbe inventato la divinità di Cristo
3 Costantino avrebbe occultato i “veri” vangeli
4 l’antichità e la storicità del Priorato di Sion
5
Un codice segreto nelle opere di Leonardo da Vinci
6 la veridicità di fantasiosi documenti

Cliccate sui commenti per leggere tutto!!!
ciao
max73





12 commenti:

Max73 ha detto...

Il tassello che fa cadere tutti gli altri: la datazione dei Vangeli canonici.

Dan Brown, per la costruzione del suo romanzo, si richiama ad una teoria, che però è falsa. La teoria è questa: i vangeli cosiddetti “gnostici” ed “eretici” sarebbero i “veri” vangeli, mentre quelli cosiddetti “canonici” (Matteo, Marco, Luca e Giovanni) la Chiesa li avrebbe successivamente ufficializzati proprio perché non parlerebbero della vera vita di Gesù.

Attenzione: questa convinzione avrebbe una sua logica se davvero i vangeli gnostici ed eretici fossero contemporanei a quelli canonici. Se così fosse, effettivamente sarebbe difficile poter dire quali vangeli dicano davvero la verità.

Dan Brown, però, nasconde un fatto ormai indiscutibile e cioé che i vangeli canonici (Matteo, Marco, Luca e Giovanni) sono non solo molto anteriori ai vangeli gnostici ed eretici (che partono dal II secolo inoltrato per arrivare fino al IX), ma anche molto vicini alla vita di Gesù.

Schematizziamo in maniera tale che il lettore possa capire meglio.

· Primo: fino a qualche decennio fa gli studiosi erano concordi nel ritenere che i vangeli canonici fossero databili tra gli anni 70 e 90, il che vuol dire che sarebbero stati scritti in un periodo che va dai 35 ai 55 anni dopo la vita di Gesù, cioé in un periodo in cui erano ancora in vita i testimoni oculari dei fatti.

· Secondo: recenti studi hanno ulteriormente abbassato la datazione dei vangeli canonici.

· Terzo: nel campo linguistico si è dimostrato che i testi in greco dei vangeli canonici che noi possediamo sono la traduzione di testi più antichi scritti in ebraico e in aramaico, ovvero la lingua parlata da Gesù. La dimostrazione verte sulla costruzione di alcune frasi e sull’uso di alcune parole ebraiche che non esistono in greco come “amen”, “alleluja”, ecc. e sulla costruzione del periodo. Ora –riflettiamo- se la prima redazione è in aramaico, vuol dire che i vangeli canonici sono stati scritti in un periodo in cui l’aramaico aveva ancora un valore, ovvero il periodo dei primissimi anni della Chiesa. Infatti, le comunità cristiane degli anni più lontani dalla vita di Gesù utilizzeranno la lingua greca.

· Quarto: risultati utilissimi sono emersi anche nel campo papirologico. La Provvidenza ha donato delle scoperte di frammenti di papiri antichissimi dei vangeli canonici, databili a pochi anni dalla morte e Resurrezione di Gesù: il 7Q5, ritrovato a Qumran; e il P64, conservato nel Magdalen College di Oxford. Diciamo qualcosa sul 7Q5. A Qumran, una località sul Mar Morto, esisteva una comunità di monaci esseni. Tra il 66 e il 68 questi monaci fuggirono da Qumran dopo che gli eserciti romani, al comando prima di Vespasiano e poi di Tito, assediarono Gerusalemme. Questi monaci prima di fuggire decisero di nascondere la loro biblioteca in alcune grotte vicine, con la speranza di tornare al più presto e riprendere i testi. Nel 1947 (quasi 1900 anni dopo!) la Provvidenza volle che un pastore arabo, inseguendo una pecora che si era smarrita (immagine molto evangelica!), entrò in una di quelle grotte e scoprì un vaso pieno di manoscritti antichi. Dette la notizia e molti studiosi si catapultarono a Qumran. Un frammento trovato nella grotta numero 7 e catalogato con il numero 5 (perciò 7Q5, “Q” sta per “Qumran”) ha riservato una grande sorpresa. Nel 1972 un celebre papirologo spagnolo, il gesuita padre José O’Callaghan, scoprì che questo frammento è di un testo del Nuovo Testamento, precisamente si tratta dei versetti 52-53 del capitolo VI del Vangelo di Marco. L’identificazione di padre O’Callaghan è stata confermata dal computer con il potente programma Ibykus contenente tutta la letteratura greca antica. Dunque, certamente il frammento è stato scritto prima del 66-68, cioé quando fu nascosto dai monaci esseni che avevano deciso di fuggire; ma l’esame della scrittura ci dice che è addirittura anteriore agli anni 50, cioé quando lo stile cosiddetto “ornato erodiano”, con cui è scritto, non venne più utilizzato. A questo poi si aggiunge che il 7Q5 è una traduzione greca dall’aramaico. Pertanto la prima redazione del Vangelo di Marco fu scritta ben prima del 50, forse ad appena 5-8 anni dalla vita di Gesù!



Facciamo questo esempio: se scrivessi di Mario Rossi che è morto venti anni fa, non potrei permettermi di alterare la verità storica, perché sarebbero ancora in vita coloro che lo hanno conosciuto. E costoro potrebbero benissimo contestarmi ciò che scrivo. Ma se scrivessi di un Mario Rossi vissuto due secoli fa, potrei dire tutto ciò che vorrei, perché nessuno ormai mi potrebbe contestare ciò che scrivo sulla base della testimonianza.

Altro esempio: non bisogna essere storici di professione per sapere che dovendo fare una ricerca su un personaggio, devono essere ricercati documenti quanto più vicini alla sua vita. Se non si trovano documenti vicini, si possono eventualmente utilizzare documenti più lontani, ma con l’onestà intellettuale di dire che c’è un buco tra la vita del personaggio e i documenti trovati. Ma se si trovano documenti vicini e documenti posteriori, non si possono scartare i primi per privilegiare unicamente i secondi. Così non si farebbe storia, ma fantasia!

Ebbene, per conoscere Gesù bisogna rifarsi ai vangeli canonici (Matteo, Marco, Luca e Giovanni), per un motivo molto semplice: perché questi sono i più vicini alla sua vita!

La datazione dei vangeli canonici e il sapere che quelli gnostici ed eretici sono molto posteriori sono argomenti che da soli basterebbero a smontare tutto il romanzo del Codice da Vinci. E’ un pò come far cadere il primo tassello di un domino; fatto cadere questo, cadono inevitabilmente tutti gli altri.

Ma –chiediamoci- come mai la figura di Gesù sarebbe stata così alterata nei secoli successivi dai vangeli gnostici ed eretici? Qui possiamo e dobbiamo rispondere coinvolgendo la Fede. Il santo è il capolavoro di Dio e se si vuole colpire l’Artista va imbrattata l’opera d’arte. Allo stesso modo il diavolo ha sempre cercato di rovinare le meraviglie della santità: quale santo non è stato calunniato? Ma se il diavolo cerca di calunniare il santo, a maggior ragione ha sempre tentato di calunniare Colui che è il Santo dei Santi, cioé Gesù.

Ricapitolando: i fatti dimostrano che il Cristianesimo è storico ed è storico il legame di Cristo con la Sua Chiesa, che è quella apostolica, cattolica e romana. La Chiesa, cioé, che da sempre ha avuto l’autorità di giudicare le Scritture.

Insomma, più di dilungarsi nel confutare tutte le sciocchezze presenti nel Codice da Vinci, va ricordato e ribadito che ciò che afferma la Chiesa cattolica è ciò che affermano i vangeli canonici e che questi sono stati scritti da chi ha conosciuto Gesù e ha convissuto con Lui!

Se si vuole, ci si potrebbe fermare qui e non andare più oltre.

Se il lettore ha capito bene e ha conservato nella sua memoria, già l’utilizzazione di questo argomento basta a smontare tutto il romanzo.

Se poi si vogliono più argomenti per contrastare questo romanzo, ecco qualcosa in merito alle singole bugie in esso contenute. Attenzione: per ogni “bugia” si sarebbe potuto dire molto di più, ma questo "opuscolo" vuole essere solo uno strumento di rapidissima lettura.
Buona lettura

Max73 ha detto...

Prima bugia

Maria Maddalena sposa di Gesù

Nel Codice da Vinci si dice che Gesù “doveva” essere sposato, perché la cultura del tempo disapprovava il celibato.

Ciò è falso e viene da chiedersi come mai un docente universitario (Dan Brown) possa dire una simile sciocchezza.

Come sempre schematizziamo per facilitare la comprensione:

· Primo: basterebbe ricordare la già citata Comunità degli Esseni a Qumran. Plinio il Vecchio e Giuseppe Flavio attestano che quei monaci (che non erano cristiani ma di fede giudaica) vivevano nella castità completa.

· Secondo: lo stesso Giovanni Battista viene presentato dalle fonti come una sorta di eremita, che viveva da solo e nessuna di queste fonti ci dice che il suo vivere da solo fosse, per questo, malvisto.

· Terzo: prendiamo delle parole di Gesù dal Vangelo di Matteo (19,12):“Ci sono eunuchi che così sono nati dal ventre della madre; ci sono eunuchi resi tali per mano umana; e ci sono eunuchi che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca.” Qui Gesù dice a chiare lettere che per dedicarsi alle cose di Dio bisogna vivere casti. Si potrebbe obiettare: ma è un vangelo canonico. Non vuol dire nulla, perché, secondo Dan Brown, i vangeli canonici non sarebbero di per sé falsi piuttosto sarebbero inutili perché eviterebbero di dire molte cose.

· Quarto: dire che Gesù doveva essere sposato perché altrimenti sarebbe andato contro le consuetudine finisce con l’essere proprio una contraddizione per chi afferma che si sarebbe sposato con Maria Maddalena. Sposarsi a trent’anni, quando conobbe la Maddalena, è fuori da tutte le consuetudini ebraiche, ove invece l’uomo si sposava tra i diciotto e i venti anni. José Antonio Ullate Fabo nel suo libro Contro il Codice da Vinci (Sperling & Kupfer Editori, 205, pp.91-92) scrive: “Che senso avrebbe che Gesù fosse arrivato celibe a trent’anni e si fosse sposato solo allora? Se davvero il celibato fosse stato uno scandalo insopportabile per gli ebrei, come sostengono i sapienti personaggi di Brown, quando Gesù fosse arrivato all’età giusta per prendere moglie san Giuseppe e la Vergine gli avrebbero trovato una ragazza di Nazaret, e si sarebbe sposato con lei prima dei diciotto anni, per esempio. La cosa assurda è voler vedere ‘sensato’ il matrimonio con Maria Maddalena quando è la cosa più inverosimile.”

Max73 ha detto...

Seconda bugia

Costantino avrebbe inventato la divinità di Cristo

Dan Brown dice che Costantino (280-337) avrebbe voluto la divinizzazione di Gesù per legittimare ancor più il Cristianesimo e farne la religione dell’Impero per rafforzare l’Impero stesso. Costantino per “divinizzare” Gesù avrebbe utilizzato il Concilio di Nicea (325), dove –dice Brown- si raggiunse questa decisione grazie ad un solo voto di maggioranza.

· Primo: non fu Costantino a fare del Cristianesimo la religione ufficiale dell’Impero, ma Teodosio con il famoso Editto di Tessalonica del 380.

· Secondo: le fonti ci dicono che i vescovi che parteciparono al Concilio di Nicea furono tra i 250 e i 318...e altro che maggioranza di un voto! A votare contro la definizione della consustanzialità (cioé il Figlio è Dio come il Padre) furono solo due vescovi: Teone di Marmarica e Secondo di Tolemaide (cfr.A.TORNIELLI, Processo al Codice da Vinci, Milano, 2006, p.125).

· Terzo: nel Concilio di Nicea si discusse sì della divinità di Cristo ma non perché questa costituisse una novità, bensì perché questa convinzione era minacciata dalla diffusissima eresia ariana che negava appunto il Mistero dell’Incarnazione. La fede nella divinità di Gesù era pienamente presente e diffusa sin dall’inizio.

· Quarto: i vangeli canonici (che abbiamo visto essere stati scritti immediatamente dopo la vita di Gesù) lo attestano chiaramente. Oltre al classico esempio del prologo di San Giovanni: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio...”, ci sono tante altre espressioni in cui Gesù si fa uguale al Padre, per esempio: “Io e il Padre siamo una cosa sola” (Giovanni 10,30). Obiezione: ma come mai nei Vangeli abbiamo anche dichiarazioni in cui Gesù si fa inferiore al Padre? La risposta è semplice. Quando a Gesù chiedono qualcosa riguardante il suo essere, risponde come Verbo facendosi uguale al Padre; quando invece chiedono qualcosa sulla sua missione, non risponde solamente come Verbo ma come Verbo incarnato; e Il Verbo incarnato non è coeterno al Padre, ma ha avuto inizio nella storia: nel grembo della Vergine Maria!

Max73 ha detto...

Terza bugia

Costantino avrebbe occultato i “veri” vangeli

Altra bugia di Dan Brown: Costantino, sempre con il Concilio di Nicea, avrebbe deciso l’occultamento dei vangeli gnostici e ufficializzato quelli che oggi vengono chiamati canonici (Matteo, Marco, Luca e Giovanni).

Anche in questo caso Dan Brown prende (o vuole prendere) una cantonata.

· Primo: le fonti ci dicono che il Concilio di Nicea non si è occupato del canone delle Scritture.

· Secondo: già nella metà del II secolo il canone delle Scritture del Nuovo Testamento in vigore era pressoché uguale a quello definitivo. Ricordiamo che nella seconda metà del II secolo mancavano ancora 150 anni all’impero di Costantino!

· Terzo: Dan Brown dimostra di non conoscere il cosiddetto Frammento muratoriano, chiamato così perché prende il nome da Ludovico Antonio Muratori che nel 1740 scoprì questo documento che risale all’VIII secolo e dove si parla di Pio (è Pio I), vescovo di Roma morto nel 157 e anche dell’esistenza dei quattro vangeli di Marco, Luca, Matteo e Giovanni, degli Atti degli Apostoli attribuiti a Luca e delle tredici Lettere di Paolo. Dove però il Frammento è interessante è quando elenca alcuni criteri di selezione per i testi canonici. Primo tra tutti l’antichità (cioé devono essere il più possibile vicini ai fatti narrati). Con questo criterio tutta la produzione gnostica ed eretica va a carte quarantotto!

· Quarto: non c’è solo il Frammento muratoriano. Nella sua Storia ecclesiastica, che Eusebio di Cesarea scrisse nel 325, è scritto che nel II secolo (quindi molto prima di Costrantino!) nelle Chiese d’Oriente le Scritture lette erano: i quattro Vangeli canonici, gli Atti degli Apostoli, le Lettere di Paolo, le prime Lettere di Pietro e di Giovanni...e anche alcuni scritti che non saranno poi inclusi nel canone definitivo. Ma tra questi ultimi non compaiono affatto i vangeli gnostici ed eretici!

Max73 ha detto...

Quarta bugia

l’antichità e la storicità del Priorato di Sion

Dan Brown dice che per difendere il segreto della vera vita di Gesù e la sua discendenza, nel corso della storia sarebbe nata una misteriosa organizzazione: Il Priorato di Sion. La nascita risalirebbe –sempre secondo Dan Brown- nientedimeno che al 1099 con il re crociato Goffredo di Buglione. Al Priorato sarebbero stati collegati i Templari e successivamente anche la Massoneria. Molti uomini illustri sarebbero stati Gran Maestri di questa associazione segreta. Fra questi Leonardo da Vinci, che ne sarebbe stato a capo tra il 1510 e il 1519. Questo Priorato di Sion sopravviverebbe ancora oggi e sopravviverebbero anche i discendenti di Gesù in famiglie aventi soprattutto i cognomi Plantard e Saint Clair.

· Primo: il Priorato di Sion, come sigla, non è comparso in pieno medioevo (nel 1099) per poi rimanere per tanti secoli nascosto, ma è comparso nel 1956: dunque “solo” (si fa per dire!) 900 anni più tardi!

· Secondo: non fu fondato da Guglielmo di Buglione, ma da un Plantard, precisamente da Pierre Athanase Plantard (1920-200), un personaggio tutt’altro che di nobili imprese come Goffredo di Buglione. Pierre Athanase Plantard fu prima sostenitore del governo collaborazionista di Vichy e ammiratore di Adolf Hitler; poi, tra il 1956 e il 1957, dovette scontare dodici mesi di carcere perché accusato di corruzione di minorenni, tant’è che la moglie volle divorziare da lui.

Max73 ha detto...

Quinta bugia

Un codice segreto nelle opere di Leonardo da Vinci

Leonardo da Vinci, Gran Maestro del Priorato di Sion, avrebbe nelle sue opere lasciato indizi di questa sua appartenenza. E’ vero? Assolutamente no.

· Primo: Judith Veronica Field, docente alla University of London e presidentessa della Leonardo da Vinci Society, ha dichiarato “assurda” l’idea che nelle opere leonardiane vi sia un codice segreto.

· Secondo: le inesattezze di Dan Brown sulle opere leonardiane sono tali che parlare di una sua così grande conoscenza da esser capace di individuare o di avvalorare un codice segreto è quanto mai fuori posto. Sentite questa: Dan Brown nel suo romanzo dice che il quadro di Leonardo La Vergine delle rocce è alto un metro e mezzo, quando invece è più di due metri! In un suo articolo Rino Cammilleri (Il Timone, n.39) cita Cynthia Grenier che sul Weekly Standard dell 22.9.2003 ha scritto su Dan Brown: “Per favore, qualcuno fornisca a quest’uomo e ai suoi editori le lezioni di base sulla storia del cristianesimo e una cartina geografica.” E Peter Millar, sul Times del 23.6.2003: “Questo libro è, senza dubbio, il più stupido, inesatto, poco informato, stereotipato, scombinato e popolaresco esempio di ‘pulp fiction’ che io abbia mai letto.”

· Terzo: una considerazione che non ci sembra peregrina, ma che nessuno ha fatto. Dan Brown dice che nell’Ultima Cena di Santa Maria delle Grazie, colui (anzi colei) che sta a fianco non sarebbe Giovanni ma la Maddalena, ciò perché il personaggio ha un volto troppo femminile. La risposta sta nel fatto che Giovanni era il discepolo giovane, che aveva conosciuto Gesù direttamente e non come gli altri che avevano “vissuto” e alcuni erano anche sposati. Ma poi (ecco la considerazione): se fosse realmente la Maddalena, perché in questo affresco i personaggi sono tredici e non quattordici? Se a fianco a Gesù fosse la Maddalena, sarebbero dovuti essere in quattordici!

Max73 ha detto...

Sesta bugia

la veridicità di fantasiosi documenti

In una pagina (precisamente la 9 dell’edizione italiana, che poi –guarda un pò- nelle successive ristampe è stata modificata) si afferma che tutta la storia sarebbe confermata da documenti inoppugnabili, documenti che sarebbero stati ritrovati nel 1975 nella Biblioteca Nazionale di Parigi.

· Primo: i documenti sono stati sì ritrovati, ma –come ampiamente dimostrato per ammissione degli stessi interessati- questi documenti sono stati “ritrovati” proprio dalle persone che li avevano nascosti nella stessa Biblioteca.

· Secondo: è certissimo –come conferma il noto studioso Massimo Introvigne- che non si tratta di documenti antichi ma di falsi moderni.

Max73 ha detto...

Dimenticavo l'altra grande bugia.... la più eclatante!!!
Si afferma che alla sinistra di Gesù Cristo, nell'ultima cena di Leonardo, sia seduta Maria Maddalena, questo perchè ha un viso da donna, e in secondo luogo perche la disposizione dei due corpi formerebbe una "v" simbolo del femminino sacro.
Qui veramente si è arrivati all'apoteosi!!!!
Le persone che conosco si sono veramente convinte di tutto ciò.
Senza scomodare la religione, basta avere un infarinatura in storia dell'arte per smentire il tutto.
Il personaggio alla sinistra di Gesù non è altro che "Maria", la Madre di Gesù, e non Maria Maddalena. Una delle tante peculiarità di Leonardo era quella di Usare per i personaggi sempre gli stessi volti.
Che significa questo?
Senza avere una laurea in storia dell'arte, si può vedere che sia la Vergine delle rocce nella versione conservata alla National Gallery di Londra, che quella del Museo del Louvre hanno lostesso volto del personaggio alla sinistra di Gesù nell'ultima cena!!!!
Mistero risolto!!!
Non ricordo se l'avevo già scritta sta cosa, comunque ripeterla male non fà!!!
Se non mi credete provate a sovrapporli!!!
ciao
max73

JAZZ IL BARBAGIANNI ha detto...

RRRRRRRRullo di Tamburi!!!! A grande richiesta di "Farfone El Gordo", ecco il prezioso intervento del Barbagianni di Cartecchio sulla spinosa questione...

Da un'attenta analisi dei commenti, inferisco felicemente che il Webmaster ha svolto un lodevole lavoro di ricerca e comparazione.

Bene, ciò è sufficiente da solo a indicare che il mio lavoro è in questa sede oltremodo semplificato.

L'astuzia di Dan Brown è stata quella di aver presentato il Codice Da Vinci come un romanzo e affidarlo alla grande distribuizione, rendendolo così fruibile a tutti coloro volessero leggere un thriller al posto di un altro. Tuttavia, data la concentrazione e specificità delle informazioni presenti, sarebbe stato molto più logico presentarlo come un trattato storico-teologico.
Ciò si evince facilmente da una lettura neanche troppo approfondita del romanzo: l'originalità delle informazioni presenti è notevole, così come indiscussa la capacità espositiva dell'autore. Tuttavia il romanzo pecca nella struttura, che è lo scheletro che regge tutto quanto.
Gli eventi sono infatti tutti accalcati uno dopo l'altro e le fasi sono così concitate in alcuni passaggi da far perdere l'orientamento al lettore. Inoltre c'è un numero elevatissimo di colpi di scena, alcuni dei quali per nulla convincenti.
Fornendo un giudizio complessivo del romanzo stesso, si può dire tranquillamente che i contenuti sono originali e lo stile è molto evocativo, ma la struttura è fatiscente e pregiudica la buona lettura del romanzo stesso.

Se davanti a me avessi ora Dan Brown gli porrei questa domanda:

"Dovevi scrivere un trattato, ma hai preferito trasformarlo in un romanzo...DIMMI PERCHE'!!!"

La vera risposta a questa domanda, che l'autore ovviamente non fornirà mai, è che un romanzo dozzinale e qualunquista come il codice da vinci, senza riferimenti storiografici e senza fonti di contraddittorio costituiva un mezzo molto più sicuro ed efficace di distribuzione delle sue congetture.Sì, perchè di questo si tratta! Il Codice da Vinci è solo un concentrato di teorie che Dan Brown è andato costruendo nella sua vita basandole su una poverissima impalcatura gnoseologica. In parole povere, i pensieri di Dan Brown sono un colosso dai piedi d'argilla.

In un certo senso, sono contento che Dan Brown abbia scritto questo libro, che ha permesso a molte persone che non si interessavano di Cristo di andarsi a leggere la Bibbia per vedere se quello che diceva Dan Brown era vero. Come sostenevano i primi cristiani "è meglio che si parli male di Cristo, piuttosto che non se ne parli affatto". Questo è infatti l'obbettivo del Demonio: cancellare il suo nome e il nome di Cristo dalla storia, in modo da poter regnare incontrastato nei secoli dei secoli su questa terra fino al ritorno del Signore, che troverà a quel punto ben poca fede sulla terra, come egli stesso si chiedeva nel Vangelo.

Ripeto che, sebbene Max73 abbia sviluppato molto bene i problemi sollevati dal romanzo, nelle righe seguenti effettuerò altre considerazioni onde gettare ancora più luce su questo testo che sembra avere sconvolto il mondo intero...

1. LA NOVITA'

Il mondo è stato sconvolto dal codice perchè la società di oggi cerca ciò che è sensazionale, nuovo e dirompente. Il mondo di oggi si stufa della continuità, della sicurezza e della stabilità, che vengono da esso paragonate a monotonia. La novità, seppur strampalata come quella portata da Dan Brown, viene sempre guardata con occhio indulgente, a prescindere dal suo contenuto.


2. LA DATAZIONE DEI VANGELI

E il contenuto attinge a piene mani dai Vangeli apocrifi, che come appurato dai post precedenti, sono tutti successivi a quelli canonici accettati dalla Chiesa. E' certo ed evidente alla tradizione filologica che l'ultimo Vangelo ad essere stato scritto è quello dell'Apostolo Giovanni, redatto qualche anno prima dell'anno 100. La nostra Bibbia in Italiano è la traduzione dell'unica copia originale in greco manoscritta che è tuttora esistente e risale al secondo secolo. E' il documento originale più antico di cui il cristianesimo può disporre.


3. IL CONTENUTO DEI VANGELI

I Vangeli canonici sono tutti uniformi nei contenuti e presentano un Cristo che ha come unico scopo e missione quella di salvare gli uomini dal maligno e riconciliarli al Padre. Un uomo che non si interessa di politica, che sceglie liberamente di non sposare una donna (ma altrettanto liberamente lo permette ai suoi apostoli, sebbene consigli che è meglio che alcuni siano eunuchi per servire il Signore). Un uomo restìo ad effettuare i suoi miracoli, in quanto ritiene che la fede non debba derivare da essi (dirà a Tommaso: perchè mi hai veduto, hai creduto, beati coloro che senza aver visto crederanno).

I Vangeli apocrifi non si avvicinano per nulla al Cristo presentato da quelli canonici. Questi Vangeli successivi intanto presentano un Cristo molto più politicizzato e arrabbiato coi potenti, un Cristo quasi pronto a una rivoluzione armata e a farsi capo e comandante della setta degli zeloti come Giuda l'Iscariota si aspettava.
La politicizzazione della figura di Cristo è assolutamente in contrasto con quelle che furono le azioni di Cristo stesso, che non si sarebbe lasciato inchiodare alla croce senza che i suoi seguaci combattessero. E' chiaro ed evidente dunque che questo Gesù è frutto della fantasia e della immaginazione dei cronisti apocrifi, in quanto assolutamente incongruente con le evidenze storiche.
La natura spuria, cioè non fedele e originale, dei Vangeli apocrifi diventa ancora più conclamata quando si vanno ad esaminare lo Pseudo Matteo, il Vangelo di Filippo e il Vangelo di Tomaso.

Lo Pseudo Matteo racconta di draghi che si inchinavano davanti a Gesù, della Madonna che aveva sete e di Gesù che faceva piegare gli alberi per darle da bere, di un Gesù bambino che trasformava in capretti i bambini cattivi e che vinceva sempre ai giochi usando i suoi poteri...favole insomma, null'altro che favole raccontate per placare il desiderio di soprannaturale insito nelle superstiziose popolazioni del passato. Questo Vangelo infrange il primo Protocollo di Cristo: i miracoli non si fanno per prassi, ma solo affinchè la gente possa credere.

3. IL PRESUNTO "BACIO"

Il Vangelo di Filippo invece parla a lungo del rapporto che Gesù aveva con i suoi discepoli. Sostiene che il Redentore avesse un rapporto particolare con la Maddalena, ma non specifica nulla su questo rapporto. L'autore del Vangelo di Filippo fa dire a Matteo Levi che Pietro era invidioso del rapporto che Gesù aveva con la Maddalena e che lei conosceva cose che nessuno degli altri apostoli conosceva. Fin qui nulla di eclatante. I passi successivi sono frammentati perchè lo scritto è in cattive condizioni e si assiste a qualcosa di simile: allora.....un bacio......Maria.
Chi ha ricostruito il testo lo ha ricostruito in maniera arbitraria facendo sì che Gesù baciasse la Maddalena. Ammesso, e non concesso, che questa ricostruzione sia quella giusta, che tipo di bacio era? Il passo non lo dice affatto! In tutti gli altri punti del Vangelo di Filippo gli unici baci erano quelli che si davano ai credenti e quindi tutto lascia credere che questo fosse uno di quelli. E poi, era un bacio di che tipo? Guancia, mano, bocca, fronte....Le possibilità sono infinite, appare evidente che ci troviamo di fronte a una forzatura filologica che non ha alcun fondamento. Non è stato Dan Brown a inventare la vicenda del bacio di Gesù alla Maddalena, ma una studiosa americana a cui Dan Brown si è ispirato.
Se Cristo fosse stato sposato, i vangeli canonici ce lo avrebbero detto, così come ci hanno detto senza difficoltà che Pietro era sposato. Qualcuno potrebbe obbiettare che gli evangelisti hanno omesso questo particolare volontariamente per non danneggiare la divinità di Cristo...ma anche questa ipotesi sarebbe falsa. Infatti nel I secolo dopo Cristo il matrimonio non era percepito come un danno al sacerdozio, anzi, fino al quarto secolo i sacerdoti erano liberi in coscienza di contrarre matrimonio. Pertanto uno scrittore del primo secolo non avrebbe avuto alcun motivo per negare che Gesù fosse sposato. Inoltre il Concilio di Nicea ha stabilito in maniera incontrovertibile che la doppia natura di Cristo non può essere in alcun modo inquinata o messa in discussione. Il problema era infatti sorto, ma sempre dopo il primo secolo! All'epoca in cui sono stati scritti i Vangeli canonici la divinità di Cristo non era stata mai messa in discussione! Nonostante sia ampiamente dimostrato che Cristo non ha sposato la Maddalena, anche se per assurdo si volesse ammettere che ciò sia successo, ciò non avrebbe affatto diminuito la potenza o la divinità di Cristo, come invece qualcuno in passato ha erroneamente sostenuto. Da un punto di vista ontologico-esistenziale una istituzione non può modificare una essenza. Parliamo di realtà esistenti su due piani diversi.

4. IL VANGELO DI TOMASO

Qui si intravede la contaminazione filologica dei testi precedenti. Il Vangelo di Tomaso è infatti un trattato filosofico che interpreta la Vita dell'Universo in senso manicheo, cioè attraverso una lotta tra il bene e il male come principi eternamente esistenti.
Inoltre numerose influenze neoplatoniche della filosofia plotiniana e del dualismo ontologico tra le sostanze del discepolo di Socrate sono presenti. Questo Vangelo è un trattato metafisico che ben poco ha da condividere con il Cristo in Carne ed ossa che i Giudei hanno visto 2000 anni fa.

5. CONCLUSIONE

Il romanzo di Dan Brown è strutturato male e organizzato peggio, con teorie e convincimenti personali dell'autore che sono più che labili, insufficientemente suffragati e confutati da una mole imponente di fonti di primo e secondo livello.
In altre parole, siamo di fronte al lavoro di un inesperto studentello universitario, che sarebbe bocciato in qualsiasi ateneo degno di questo nome.

Il patetico tentativo di forzare le fonti esistenti per entrare nella storia del pensiero mi fa quasi tenerezza, e vi dirò di più:

se è bastato questo lavoro di basso valore di ricerca e infarcito di così tanti errori per far diventare Dan Brown uno degli uomini più ricchi del nostro tempo, vi dico che ne scrivo subito uno anch'io così smetto di fare il Professore e comincio a fare il "Bombo" come ho sempre sognato!!!

Se volete a tutti i costi sapere cosa pensa Dan Brown sul Cristianesimo allora leggete pure il Codice da Vinci, che costituisce il suo Diario Pubblico, ma in tutti gli altri casi lasciate perdere! Dello stesso autore è molto meglio Angeli e Demoni! Quello sì che è un thriller ed è scritto davvero bene!

Voto al Codice da Vinci: 3/10

Fletto i muscoli e sono nel vuoto!
Il Barbagianni riparte per la prossima avventura. Ciao Ciao!!!

Max73 ha detto...

Mi inchino a sua magnificenza per il contributo filo/storico della vicenda.
Comunque ci sono altri post da visionare....
mi farebbe molto piacere se si degnasse di contribuire anche agli altri commenti...

Farfy ha detto...

Davvero ammirevole il contributo dell'eminente professore, ma tutto questo dimostra quanto è vero che, proprio perchè è "bastato questo lavoro di basso valore di ricerca e infarcito di così tanti errori per far diventare Dan Brown uno degli uomini più ricchi del nostro tempo" (cito testualmente le parole dell'emerito prof.), l'ignoranza è davvero dilagante ai nostri giorni (e la cosa riguarda aspetti molto , molto più seri, di un romanzuccio da 4 soldi che ha fatto arricchire un piccolo professore inglese!!!)
ma nonostante tutto oh Giaz, ma lo sai che ti dico:

"BEATA IGNORANZA SE STAI BENE DE'TESTA, DE CORE E DE PANZA...!!" hi, hi, hi....!!
Farfy

JAZZ IL BARBAGIANNI ha detto...

EeeeeeeSsssua Magnificenza Ringrazia Lusingato!
Sono Felice, caro Webmaster, che il post sia stato di tuo gradimento...diciamo una cosuccia, un piccolo fuoco d'artificio da festa di Bilbo.
Devo correre a vedere l'aggiornamento dello Zoo di Cartecchio!
Ma prima, ti ringrazio Farfy per i numerosi titoli nobiliari attribuitimi e spero che presto si possano tramutare in potere politico, allora! (Beh, sto banfando della grossa adesso, lo so..)
Tuttavia il tuo commento è quantomai azzeccato! La disgregazione della cultura che passa dalle scuole, per entrare nella società tramite le Università, fà si che ci sia un iperbolico aumento del qualunquismo, per cui tutti possono parlare di tutto anche se non possiedono le conoscenze appropriate...sarebbe molto più semplice vivere se ognuno pontificasse solo su argomenti che conosce approfonditamente, o meglio, non pontificasse affatto!!!
Bene, Il Barbagianni di Cartecchio ora deve scappare allo Zoo per ammirare le nuove bestie rare che vi hanno preso posto!!!