martedì 10 febbraio 2009

COMUNICAZIONI II°COMUNITA' INFORMAZIONI SU KARAGANDA E KAZAKHSTAN

IL VIDEO DELLA PARTENZA



06/04/2009

Il freddo sembra passato ora è ol momento della..... polvereeeeee: tuttto il fango si asciuga e il vento lo trasforma in vortici di polvere che ti entra dappertuttooooo.... ma mi chiedo: c'è qui una stagione senza disagi? non credo, anche d'l'estate pare abbia qualcosa di storto ma...... non sarà un mio problema! Io continuo a pensare che al Signore cli avete proprio bussato forte, xchè io mo sto tranquilla e mi sta a piacè pure stare qui. Certo fino al 28....
Sono andata un pò in giro con Maripaz e abbiamo mangiato pure in un centro commerciale roba di qui era buona ma la sera avevo la c......rella!!! Stasera andremo a cena da una signora della 1° comunità con i Calzavara e una coppia (non del cammino) spagnola che sta qui per adottare una bimba. La vita si è intensificata da quando fa più caldo e si vede più gente in giro per le strade.... Oggi abbiamo celebrato le palme nella cattedrale col vescovo, le palme consistono in rametti con palline pelose bianche... niente ulivi nè palme.
Mi aspetta... ci aspetta la settimana santa... la mia sarà particolare... mi rifarò con la pentecoste!

shalom

31/03/2009


La quaresima procede come vuole il Signore, siamo peccatori! mi ha detto una sorella kazaka in italiano quando le ho detto che va bene. La mia comunita kazaka mi sta a piacè, è gente che ha poco ma somiglia a tutta la gente del mondo. Ancora non li ho squadrati bene. sapete non li capisco di parlà, però sono sicura che ci ritroverei ogniuno di voi in qualcuno di loro!!!! Mi chiedo chi sarà mai di loro Pierpaolo o Stefania, o voi due: Emanuela l'ho già individuata... ! Comunque lunedì faremo la convivenza con la missione: le due famiglie, io e Elvira e due sorelle della polonia anche loro socie. La faremo qui da noi ma poi a mangià andiamo a casa dei Calzavara. Martedì c'è la penitenziale....ma..... mi mancherà la settimana santa lì! Elvira giovedì torna in Italia e viene subito Maripaz la spagnola.... speriamo bene avevo appena finito di fa la spiega a Elvira di come sò fatta storta, mo devo ricomincià co questa..... che quaresima! Ridendo e piangendo è passato un mese e 10 gg! Sarà una volata fino al 28 aprile..... Ma lì mi ritroverò con un sacco di gatte da pelare prima fra tutte la suora che vuole la mia parola che non partirò più perchè vuole la continuità delle terapie. Comunque non pensavo che mi sareste mancati così tutti quanti, famiglia, comunità, casa,Isola, il Gran Sasso......... E' dura da sola.. io ribadisco er mije che nu marit! In due non ci pensi tanto.... se non altro perchè passi il tempo a litigà!!!! un bacione a presto
shalom


09/03/2009


Sembro n'esquimese? Sto davanti all'ingresso delle sale prima della missione che è andata benissimo e non stavo nemmeno co Elvira ma con due russe... meno male che una parlicchiava il francese e mi ha insegnato a dire in russo gaspod luzitibià (Il Signore ti ama) e me lo faceva dì sempre a me!!!! Ero andata triste perchè avevo nostalgia e so tornata felice perchè anche se non sapevo na parola ho detto le uniche che contano!!!!!


LA CELLETTA DI SONIA


05/03/2009

IL PICCOLO MICHY 7 ANNI CHE NON SI FERMA MAI



03/03/2009

IL PICCOLO PAOLO CON UN PICCOLO GHIACCIOLO

Oggi abbiamo festeggiato il compleanno di paolo 5 anni, solo la famiglia e noi due.... una bella cena! Le cose procedono bene... mi manca l'eucarestia me se penso che questi non la fanno da du e anni mi faccio passà la 'PUCUNDRIE! Ho fatto un sacco di foto ma per mandarne una ci mette na cifra quindi non v'aspettate molto. Quando torno le scaricherete sul blog... lo so che non sarà d'effetto ma meglio che niente. Quando tornerò mi atteggierò a itinerantona di sicuro, visto che quassù nen ce vo venì nisciune..... e se non era per il Signore che non mi ci ha fatto capì niente forse non ci stavo manco io! Ma tutto è un disegno di Dio e vediamo che bel quadro che uscirà. Mi sta a venì una bella tosse speriamo bene.. ma non è per il freddo sa? nooo è il troppo caldo nella casa che secca l'aria e m'ha fatto venì sta cosa... Purtroppo il blog non so se te l'ho detto, mi si apre solo con alcune foto e per i commenti ma ci mette na 10ina di min e il video manco a parlarne! faccio prima a scrive email. Qui si fa notte molto tardi già, alle sette ancora ci sono i riflessi del sole e a giugno, m'ha detto Antonio, si fa notte alle 23....

shalom

02/03/2009


LE FOTO DELLA CASA KAZAKA DI SONIA
DA SX VERSO DESTRA LA CUCINA, IL SALOTTO,
IL SALOTTO DA UN'ALTRA VISUALE, IL CORRIDOIO,
IL CIBO AIR ASTANA, AEREO AIR ASTANA, ELVIRA...
TUTTO RIGOROSAMENTE KAZAKO...
NEI COMMENTI TROVATE L'ULTIMA LETTERA
DI SONIA....



26/02/2009


ALTALENA KAZAKA

"se volete" scrivere messaggi il mio numero di cellulare cazako è questo 007-777-0726221. si può chiamare qui anche con la scheda prepagata che si compra a 5€ in tabaccheria la durata è uguale alle chiamate sui fissi. Ciao

Sonia

25/02/2009


Cari fratelli ecco le prime foto dal kazakstan!!!! Da Sinistra a Destra: il banco di vivande cotte kazake, l'uscio della casa di Sonia con Elvira che esce, macelleria kazaka, lo scivolo fatto dai bambini kazaki con i cartoni, l'utobus kazako, il risuscito russo, il portone di casa di Sonia e Elvira, il mercato mooolto kazako, il banco dove anche gli uccelli fanno la spesa, il banco del pesce e della verdura che non hanno bisogno di essere congelati, e infine il banco dei biscotti sfusi. Purtroppo Sonia non riesce a collegarsi al blog!!!! Le foto per il momento può mandarle solo piccole quindi non lamentatevi con me se non si vedono bene...... Ci vediamo presto!!!!
max

24/02/2009

Ciao Max i collegamenti non sono come speravo ma qlcsa c'è, skype ma solo per un oretta tra le vostre 17 e le 18 perchè dopo è troppo tardi per parlà ad alta voce. le cose da dire sono tante e tanti voi a cui le devo dì... ma io mo scriverò a te e vi passate le notizie. Ieri ho fatto "scuola" per la prima volta, ho risentito la storia a uno e le tabelline a un altro.... stamattina poi sono andata a giocare coi più piccoli per un paio d'ore... (questo non lo devo fare tutti i giorni).. è tutto ciò che mi si chiede!!! Na vacanza direte! E invece no perchè anche se il posto mi piace, la famiglia e Elvira pure io tengo paura di sti cazaki... so tutti mbriaconi e strani... a Elvira l'hanno aggredita in casa una volta, le hanno dato na bottigliata in testa ma non sono riusciti a stenderla, aveva aperto la porta a uno che chiedeva l'elemosina.. io sta certo non aprirò mai a nessuno quando dal 2 aprile resterò qui sola in casa!!!! Oggi era meno freddo -6 all'ombra e 1 al sole e i bambini cazaki stavano fuori a giocare, era uno spettacolo, scivolavano coi cartoni sul ghiaccio e qui funziona alla grande... non s'impuntano!!! Sono andata a fare la spesa... cert negozietti grandi come l'ingresso di casa di tua madre.... co due robe messe lì che costano na miseria. Un kg di pere e un cavolo 2€!!! poco no? considerando che è inverno. Cmq stasera sono più contenta di essere qui.. non riesco a capire il perchè! Il Signore mi marca stretto.. e oggi per la prima volta non ho avuto voglia di ripartire. Ciao un bacio a tutti voi e.... dì alle comunità che i Calzavara (la famiglia) sono rimasti contentissimi dei soldi che oggi mi ha detto non se ne aspettavano così tanti e io ho detto che siete stati veramente generosi!!!


21/02/2009
  



E POI CI SEI TU

Ci son coppie di sposi a cui un figlio presto arriverà, ci son due fidanzati vicini, che felicità!

Ma c'è anche chi invece un fidanzato non ha: questa sì, è la vita, nella nostra comunità.

E poi ci sei tu. E poi ci sei tu.

Ci son giovani, un po' meno giovani, questo si sa, ci son tanti bambini con la loro ilarità, ci son tante chitarre e strumenti di ogni varietà e c'è un prete, che non manca mai in una comunità.

E poi ci sei tu. E poi ci sei tu.

Tu, tu che domani partirai, che spesso freddo sentirai, non ci dimenticare mai.

Tu, che spesso a noi tu penserai, ed in un certo senso, sai, dietro con te ci porterai....

anche se presto tornerai.

Ci riuniamo spessissimo insieme, in compagnia, una pizza o qualcosa di caldo, in allegria.

Capodanno o Pasqua o qualche giorno così e alla celebrazione del sabato o del martedì.

E poi ci sei tu. E poi ci sei tu.

Tu, tu che domani partirai, che spesso freddo sentirai, non ci dimenticare mai.

Tu, che spesso a noi tu penserai, ed in un certo senso, sai, dietro con te ci porterai....

anche se presto tornerai.

13/02/2009

E' UFFICIALE ...... SONIA FINALMENTE PARTE PER IL KAZAKHSTAN VENERDI' 20.
NATURALMENTE L'ACCOMPAGNO IO.
FRATELLI PREGHIAMO PER LEI....
DA VENERDI' NOTIZIE AGGIORNATE IN TEMPO REALE DA Karaganda, SU QUESTI SCHERMI...
SPERIAMO CHE ANCHE I FRATELLI CHE SONO ANDATI CON SONIA IN AUSTRALIA, SI FARANNO VIVI SU QUESTO BLOG......
CIAO



ECCO LA FANTASSSTICA FAMIGLIA ITINERANTE IN KAZAKHSTAN.
COME SI PUO' VEDERE DOVREBBERO AVERE 9 FIGLI,
7 MASCHI E 2 FEMMINE!!????!!!!
A BREVE NUOVE NOTIZIE!!!




LA FAMOSA LADA TIPICA AUTOMOBILE RUSSA



SCORCI DELLA RIDENTE CITTADINA
















Karaganda (anche Qaraghandi), città del Kazakistan (qui sopra lo stemma della città) centrosettentrionale, capoluogo della provincia di Qaraghandi; è situata a nord del lago Balhaš. La città, formata da oltre 40 piccoli insediamenti che si estendono su una vasta zona, è il polo industriale e il centro di trasporti su cui gravita un'importante regione mineraria produttrice di carbone . Le industrie presenti nella zona sono impianti metallurgici per la lavorazione del ferro e dell'acciaio, industrie meccaniche e alimentari. Fondata nel 1856-57 come centro per l'estrazione del rame, Karaganda si sviluppò notevolmente negli anni Trenta del Novecento, quando cominciò lo sfruttamento del filone carbonifero.

Abitanti: 434.300 (2000).







Il Kazakistan (in kazako: Қазақстан, Qazaqstan; in Russo: Казахстан, Kazakhstán) (in Italiano Cosacchistan), è uno stato transcontinentale, a cavallo tra Europa ed Asia, ed è un'ex repubblica dell'Unione Sovietica. Confina con la Russia, la Cina, e alcuni paesi dell'Asia centrale, quali il Kirghizistan, Uzbekistan e Turkmenistan ed è delimitato per un tratto dalle coste del Mar Caspio.

Come il resto della regione, il Kazakistan è caratterizzato da estati calde e da inverni molto freddi. Durante i mesi più caldi, luglio e agosto, le temperature massime giornaliere medie sono di 36 °C ad Almaty e di 38 °C a Semey, anche se in realtà i giorni così caldi non sono mai tanto frequenti. Da novembre a marzo le mattine gelide sono frequentissime ad Almaty e le temperature pomeridiane rimangono al di sotto degli 0 °C per almeno un terzo del tempo. Il terreno è coperto di neve in media per 111 giorni all'anno, mentre le cime dei monti Altaj sono innevate tutto l'anno. Di solito nebbia e foschia si dissolvono entro mezzogiorno. A Semey le mattine d'estate sono le uniche in cui il terreno non sia ghiacciato, mentre da ottobre ad aprile il ghiaccio è padrone. D'inverno non è raro che ci sia la neve, che in genere forma sul terreno un sottile strato per 150 giorni all'anno. Le temperature medie giornaliere in gennaio sono di -2 °C ad Almaty e di -11 °C a Semey, mentre in media le temperature minime annuali possono arrivare a -26 °C ad Almaty e a -37 °C a Semey. Le precipitazioni annue vanno da meno di 100 mm all'anno nei deserti a 1500 mm sui monti Altaj. Le precipitazioni estive nelle steppe sono dovute soprattutto a violenti temporali, che possono dare origine a brevi inondazioni locali.

Religione: Musulmani 47%, Cristiani 53 %



LOCALIZZAZIONE DEL KAZAKHSTAN (in lingua originale)



LO ZOO DI CARTECCHIO

FELICE = IL PROCIONE
QUINTINA = LU CIUAUA
MATTEO = IL BRATRIGRO
ROBERTA = LA TORTORELLA
MASSIMO = L'ORSO
CINZIA = FARFY
CRISTIAN = IL CAMMELLO
FRANCESCA = LA GATTA (LA AT)
TOMMASO = (IL PAVONE)
SONIA = (IL CASTORO) O ANCHE IL CANGURO
DANIELA = LU PICIENOLL (IL PULCINO)
MARIAPIA= LA MANTIDE
MAURIZIO = L'IGUANA
PIERPAOLO = IL GRILLO (LU GRELL)
STEFANIA = FOXY O ANCHE IL VOLPINO
LAURA = LO GNU'
ANGELA = LA CINCIALLEGRA
FERNANDO RICCI = IL MUFLONE
MARIA DI FERNANDO = LA VLOCCA (LA CHIOCCIA)
CHIARA = LU FRINGUILL (IL FRINGUELLO)
DAVID = IL PANDA
GABRIELLA MADRE DI DAVID = LA TALPA
MARTA = PAPARELL (PAPARELLA MUTA)
BARBARA = L'ANATRA
VALENTINA = IL KOALA (ex Pantera Nera)
LETIZIA = L'ERMELLINO
AURORA = IL FURETTO
GRAZIANO = DA DEFINIRE
MAURO = IL MACACO
GABRIELLA MOGLIE DI MAURO = LU PENGUEN (IL PINGUINO)
AMBRA = LA LEONESSA
GIANNI = IL BARBAGGIANNI
FRANCESCA DEL SORDO = L'ELEFANTINO
FABRIZIA = LA FURMECHE (LA FORMICA)
PAOLINO = IL CONDOR
ANTONELLA = LA CAPINERA (E' UN UCCELLO)
ANTONIETTA = LA TARTARUGA
ROBERTA RICCI = LA BECCACCIA (VISTO CHE LA GALLINELLA NON SI PUO' USARE)
STEFANIA DI CARTECCHIO = L'ARMADILLO
ANGELA DI CARTECCHIO = LU ZAZZAIONE (IL MOSCONE)
DON STEFANO = LA RONDINE
MARIA VINCENZA = LU CUNEJE (IL CONIGLIO...VISTO LA QUANTITA' DI FIGLI)

ORIUNDI:
BI-BIP O ROAD RUNNER (Geococcyx californianus) = LUIGI DI ROSETO
LO SHOSHONE = LUCA PRIGNULO
IL MERLO = GIANNI LU ZINGARE
URSUS = ALESSANDRO LUPI

QUESTI ALIAS SONO STATI CREATI IN UNA CONVIVENZA DA I CATECHISTI DELLA NOSTRA COMUNITA'.
FRA POCO COMINCERO' A SPIEGARE UNO PER UNO IL SIGNIFICATO DI QUESTI ALIAS.
CAMBIEREI SOLO I NOMI CHE NON SONO STATI DATI DA NOI MA DA ZIO GIANCARLO CHE NON FA' PARTE DELKLA NOSTRA COMUNITA', QUINDI LI REPUTO NON IDONEI....
OVVERO:
LA TORTORELLA
LA CINCIALLEGRA
E LA RONDINE QUESTO NON MI PIACE...
NATURALMENTE SI PUO' ESPRIMERE IL PROPRIO PENSIERO.


COMINCIAMO AD ANALIZZARE LA PRIMA BESTIA:

IL PROCIONE (FELICE)

Pressoché inconfondibile, soprattutto grazie al suo segno distintivo degli occhiali, della mascherina nera sul muso e occhi molto vicini. Il pelo molto folto soprattutto dietro la schiena, disegna degli inconfondibili anelli di colore grigio-nerastro a volte anche marrone non molto uniforme. Raggiunge una taglia robusta, 110 cm di lunghezza, 10 kg di peso.
è un'animale molto timido e impacciato.
L'areale della specie comprende il sud del Canada, buona parte degli Stati Uniti, il Messico e parte dell'America centrale sino a Panama e naturalmente nelle vicinanze di Teramo, località cartecchio.
È un abile nuotatore ed anche nella corsa è molto rapido, nonostante il folto pelo gli conferisca un aspetto impacciato; è molto abile nell'arrampicarsi e vive prevalentemente sugli alberi o comunque nelle foreste, nei pressi di laghi o fiumi e cimiteri. È capace di vivere anche sottoterra. Nella sua dieta è soprattutto carnivoro, e si ciba di pesci, crostacei, anfibi e roditori, ma anche di vegetali. In cattività è stato osservato il suo curioso modo di immergere nell'acqua o sfregare nell'erba il cibo, che tiene nelle zampette anteriori come delle mani, per lavarlo (da questo il nome "Orsetto Lavatore").Vive gregario della femmina che partorisce dopo una gestazione di due mesi.
DITEMI SE NON E' FELICE!!!

SECONDA BESTIA:

CHIHUAHUA (QUINTINA)

E' il più piccolo cane del mondo. Classificato morfologicamente come tipo Lupoide aberrante nano, dolicomorfo brachicefalo. Sono moltissimi gli aspetti che differenziano questa razza da tutte le altre razze canine.
L’aspetto più evidente è ovviamente quello della taglia.
In questa razza si trovano soggetti di soli 900 grammi ed altri di anche 3,5 kg.
Ha un corpo compatto e di forma cilindrica o leggermente levrettati. Perfetto cane da compagna.
Si adatta facilmente a tutte le nuove circostanze e a tutti i membri della famiglia, anche se poi preferisce una sola persona, e abbaia a tutti gli altri.
E' un cane attento, nervoso attaccabrighe e molto vivace, non è dotato di una grande memoria. Il chihuahua ha un ottimo udito e ciò lo rende un eccellente guardiano.
E' perfettamente capace di restare solo in casa senza fare problemi.
Riconosciamo che il chihuahua può mostrarsi aggressivo verso gli altri cani, ma apprezza la compagnia degli altri chihuahua, abbaia e ringhia moltissimo quando gli viene detto di fare quello che non vuole.

SENZA COMMENTO....


TERZA BESTIA:

IL BRATRIGRO (MATTEO)

I Bratrigri sono gli unici membri del genere Bratrypus Tigris e della famiglia Bratrypoditigrae. I loro parenti più prossimi sono un misto tra i bradipi didattili e le Tigri del Bengala coi quali condividono gran parte dell’habitat. Un tempo si credeva che i Bratrigri vivessero unicamente sugli alberi di Cecropia, ma studi recenti dimostrano che essi preferiscono un comodo giaciglio: la credenza erronea derivava dal fatto che le Cecropia sono molto comuni a Isola del gran sasso, e quindi i Bratrigri li scelgono più spesso rispetto ad altri alberi. A differenza degli altri mammiferi, i Bratrigri non sono capaci di mantenere la temperatura corporea costante: a causa di questa caratteristica, che li rende simili ai rettili, indossano indumenti alquanto pesanti tutto l’anno. I maschi vivono per tutta la vita su un unico giaciglio, le femmine non sono mai state avvistate, infatti non si comprende come possano riprodursi. Degli studi effettuati all’interno dell’IFIN, attestano che forse sono ermafroditi, ovvero si auto fecondano. I suoi movimenti sono molto lenti, e ponderati, non spreca mai energia per nessun motivo. Per i Bratrigri, l’alimentazione è molto importante come molto importante è la temperatura del luogo in cui vive. La sua alimentazione è a base di frutta e verdura, salsicce, bistecche, arrosticini, maccheroni, praticamente tutto ciò che è commestibile, in particolare mangia sempre nelle tane altrui intrufolandosi per poi restare delle ore, rifocillandosi continuamente. Tutto questo è indispensabile per il suo benessere; la temperatura ideale per lui è intorno ai 35 Gradi Celsius. È un animale molto fastidioso, e quando è nel suo habitat naturale e non in cattività è un animale notturno, infatti nelle ore diurne dorme praticamente sempre. Come tutti gli animali notturni ci vede poco ma ha un buon fiuto con cui riconosce cibi. Non beve acqua che assume dalla frutta e verdura. Non molto si sa sulle abitudini del Bratrigro allo stato selvatico. È comunque noto che questo Bratrypoditigrae, raramente si trova in spazi aperti. Le sue maggiori garanzie di successo nella caccia risiedono, infatti, nella possibilità di inseguire furtivamente la preda per poi tenderle l’agguato nel momento più opportuno o girarle intorno molte volte per poi aggredirle di colpo. In un territorio privo di alberi la sua sgargiante capigliatura si staglierebbe in modo troppo evidente, mettendo sull’avviso gli altri animali; esso si confonde invece molto bene con l’ambiente nel folto del bosco o nel sottobosco in prossimità di pozze d’acqua come nel Fosso di Temperino. I Bratritigri, animali solitari, sono di norma poco disponibili a dividere il proprio territorio con altri simili. È stato pure osservato che hanno un spiccato senso di territorialità: essi non tollerano le intrusioni di altre specie in particolare se sono femmine, sono accomodanti invece per quelle compiute da rappresentanti dello stesso sesso. Come tutti gli animali molto pigri, il Bratrigro cerca di risparmiare al massimo le proprie energie per impiegarle nelle partite alla Playstation2 e per rifocillarsi. Perciò trascorre anche l’80% del tempo riposando o dormendo. Si muove al pomeriggio, preferibilmente, con le luci del crepuscolo per poi mangiare, se necessario, l’intera notte.


QUARTABESTIA:

LA TRORTORELLA (ROBBY)

La tortorella comune (Streptopelia robertur) è simile ad una piccola colombella dalla conformazione allungata con coda graduata nera a bordi bianchi; lunga poco più di 25 centimetri ha il piumaggio superiore catsano; gli occhi sono orlati di nero; il petto è molto accentuato il ventre è roseo; con un collo molto allungato, e un’apparato boccale perennemente screpolato, dovuto ad un’alimentazione alquanto disordinata. Tutte le tortorelle comuni abbandonano la vallata del Gran Sasso molto spesso per dirigersi verso il mare. Diffusa in Europa e in particolare nel parco del Gran Sasso, da dove migra sulla costa verso l’autunno, vive in gruppi nelle zone boscose, nutrendosi di nutella, patatine fritte, pizza e piccoli invertebrati. La tortorella sfoggia una rapidità ed una leggerezza nel dominio dell’aria, specialmente quando un intruso si avvicina al nido dove vive, agitandosi e allargando le froge; con grande strepito , lascia il nido volando disordinatamente nella direzione opposta simulando il volo di un uccello difficoltà per richiamare l‘attenzione del presunto intruso e distoglierlo dal nido; una volta raggiunta una certa distanza, la tortora recupererà il suo volo normale. In certi giorni della settimana, praticamente e intrattabile, in particolare il lunedì mattina è sconsigliatissimo avvicinarsi senza dovute preoccupazioni è I poeti hanno fatto del canto della tortora un simbolo dell’amore e il monotono, ripetitivo suono emesso del maschio, unico esemplare nel mondo animale ad essere di un’altra specie, il Bi-Bip, è stato interpretato come una solenne dichiarazione d’amore e di fedeltà. Il tubare delle tortore, toccandosi con il becco, e il volo nel cielo sopra roseto e isola, disegnando ampi cerchi per poi tornare, planando, al punto di partenza, la casa paterna, sono stati interpretati come segni di corteggiamento, che nell’esemplare da noi studiato si protrae insistentemente da circa 6 anni, prima, (speriamo), della parata nuziale che di solito tarda moltissimo ad arrivare, non si capisce il perché. Secondo alcuni studi la colpa è del maschio Bi-Bip. Il nido della tortora è piuttosto rustico, l'elevato senso dell'orientamento e la possibilità di ritornare alla propria abitazione di origine anche da distanze ragguardevoli, come può essere Roseto, e nelle più disparate condizioni di volo, resta in gran parte ancora un mistero.


ORIUNDO N°1

BI-BIP O ROAD RUNNER (Geococcyx californianus) (LUIGI DI ROSETO)

QUINTA BESTIA:

L'ORSO (IO)

Le dimensioni dell'Orso Bruno del Gran Sasso sono piuttosto variabili a seconda della sottospecie e possono variare tra 1,50 - 2,50 mt di lunghezza e 90 - 110 cm di altezza al garrese. Il peso di un esemplare adulto puo' variare tra gli 80 e i 350kg, mentre la lunghezza della coda è compresa tra i 6 e i 14 cm. La durata media della vita dell'Orso bruno è di circa 90 anni. In particolare, l'Orso bruno del Gran Sasso ha un peso medio di 135kg , e puo' superare i 2 mt in altezza. Negli spostamenti assume una caratteristica andatura dondolante, questo perchè l'orso non ha molta voglia di camminare. Nonostante la mole, un Orso adulto puo' raggiungere i 50km/h. L'Orso bruno del Gran Sasso è interamente ricoperto da una folta pelliccia di colore variabile, dal marrone chiaro al bruno scuro. Gli orsi mutano il pelo ogni anno, la pelliccia invernale viene persa durante il periodo estivo e completamente sostituita durante l'autunno. La struttura è massiccia e tozza, le zampe sono corte e il largo piede poggia interamente sul terreno. Le zampe sono dotate di unghioni lunghi e robusti che l'orso utilizza per scavare, cercare il cibo, arrampicarsi sugli alberi e ovviamente per la propia difesa. Il cranio risulta essere molto compatto grande, che lascia molto spazio al cervello, la cui grandezza risulta essere più grande di quello umano, e circa il triplo di quello di un Bratrigro. L'orso ha una buona vista e un buon udito e un olfatto molto fine che gli permette di trovare il cibo in ogni situazione. L'alimentazione dell'orso cambia a seconda della stagione ma comunque sempre sopra la media. Durante tutto l’anno, grazie all'abbondanza di cibo, gli orsi passano gran parte del tempo ad alimentarsi per aumentare le scorte di grasso che gli consentiranno di superare l'Inverno (Iperfagia), aumentando il proprio peso di circa il 30%, mezzo kg al giorno. In questa fase gli insetti (soprattutto formiche), la frutta (mirtilli, lamponi, mele, pere, frutti della rosa canina, noci, ecc.), nonché semi, e radici diventano importanti componenti alimentari.L'orso ha un lungo apparato gastrointestinale che gli consente di estrarre maggiori energie dai vegetali, ma è meno efficiente di quello degli animali erbivori, comunque mangia tutto senza ritegno. Ne consegue che, per far fronte alle sue esigenze energetiche e nutrizionali, è costretto ad ingerire grandi quantità di cibo: fino a 15 kg di alimento al giorno. Gli ambienti preferiti dall'Orso bruno sono i boschi di latifoglie e le aree ricche di cespugli ed arbusti, in poche parole in luoghi dove fa molto fresco. In Italia l'orso vive in una fascia altimetrica compresa tra i 300 e i 1500 metri di quota. L’Orso bruno del Gran Sasso è tra i mammiferi con il più alto tasso riproduttivo. L'Orso bruno è un animale solitario e silenzioso, è un animale diurno,. E' schivo e diffidente, estremamente difficile da incontrare, è aggressivo e attacca, se provocato. Non si registrano in Italia casi di attacco a persone negli ultimi 150 anni, a parte verso i pochi esemplari di Bratrigro ancora presenti nel territorio . Tipico degli orsi è il falso attacco: questo atteggiamento consiste nel soffiare e grugnire, dirigendosi con buona andatura dritto verso il nemico. Spesso pero' giunto a pochi metri l'orso si ferma e si siede, per poi girarsi e avviarsi nella direzione da dove è venuto. Tra le due specie presenti in nel nostro paese, l'Orso bruno del Gran Sasso e sicuramente quello piu' tranquillo. Oltre che all'uomo, l'orso detesta il Bratrigo come già detto in precedenza.In poche parole l’Orso è un’animale FRegno con la FR maiuscola.


SESTA BESTIA:

FARFY (CINZIA)

L’ordine dei Lepidotteri, ovvero delle farfy, è costituito da circa 130 famiglie (per un totale di 165.000 specie). La parola lepidotteri significa letteralmente “ali con le scaglie” (ovvero pelle ricca di folta peluria), in relazione alla presenza di minute scaglie-pelose che rivestono intensamente le ali e il corpo donando la tipica colorazione. La testa è piccola e arrotondata (solo nei casi delle forme più evolute, come quelle appartenenti alla ben nota specie delle Farfy, la testa è enorme..) ed è occupata da un paio di occhi composti, molte farfy posseggono anche un paio di occhiali, detti ocelli, posti sopra a quelli composti. Gli ocelli, ricoperti dalla peluria anch’essi, sono molto sensibili all’intensità luminosa. Quasi tutti i Lepidotteri si nutrono di liquidi zuccherini, principalmente delle caramelle dell’Orso Bruno del Gran Sasso. Durante la propria vita, i lepidotteri cambiano radicalmente la struttura del corpo e le abitudini alimentari (metamorfosi). Il loro ciclo vitale è caratterizzato da 4 stadi: fidanzata vergine,moglie, casalinga ed infine la forma adulta (mamma farfy).XXLa farfy è un insetto molto irritabile nel periodo di gestazione, ma soprattutto nei periodi in cui le femmine hanno le loro cose, che sfogano la loro irascibilità, mentre agli occhi delle altre specie appaiono calme e tranquille. La sua caratteristica peculiare e quella di vivere alle spalle dell’Orso del Gran Sasso, usufruendo della tana e de cibo scartato dal grande mammifero.

SETTIMA BESTIA:

IL CAMMELLO (CRISTIAN)

Il Cammello è uno dei mammiferi artiodattili più grandi della terra che appartiene alla famiglia dei Camelidi . Il Cammello è diffuso in Asia, Africa settentrionale e nelle vicinanze del ridente paesino di Castelli, località Villarossi. Durante la dominazione Spagnola da parte dei Mendoza era presente anche in Campania nella zona di Napoli e in Spagna (Andalusia). Qui esso divenne cavalcatura, animale da soma, muratore, operaio, ostiario e giardiniere-contadino per il trasporto e il traino dell’ aratro: servizi essenziali per beduini che nomadavano nella steppa (bādiya) e della Gatta che viveva nella vallata del Vomano. Secondo un noto studio la Gatta sarebbe così diventata il "parassita" del suo Cammello che, con altrettanto nota espressione araba, fu definito allora safīnat al-barr, ovvero "colui che lavora come un negro tutto il giorno compreso la sera e a volte la domenica per la Gatta", per la sua capacità di lavorare per lunghe ore su terreni abbastanza accidentati e in carenza di alimenti solidi e liquidi e in ogni situazione. Il Cammello, purché il terreno non sia troppo rotto, è in grado di percorrere fino a 150 Km a una velocità che può oscillare fra i 2 e i 3 km orari, sopportando un carico che può arrivare fino a 150-200 Kg, questo grazie alla sua andatura ciondolate che gli permette di conservare le energie, andando avanti per inerzia. Lo si riconosce dal Dromedario perché ha una sola Gobba invece che due, e per le labbra che sono particolarmente spesse così da permettere una disinvolta presa anche delle piante spinose, in particolare dellle voliche (note piante trovabili solo in terrreni accidentati) per la gatta. La bocca, quasi perennemente aperta, permette al Cammello di ingurgitare varie specie di insetti, che contribuiscono al sostentamento alimentare.L’apparato boccale è comunque dotato di chiusura ermetica delle labbra durante le tempeste di sabbia, grazie alla doppia fila di ciglia. Animale mattiniero, operativo già alle prime luci dell’alba; tutto ciò naturalmente, causa un’ affaticamento non indifferente, che lo porta già nel tardo pomeriggio, ad addormentarsi in ogni dove.

Non usa approvvigionare cibo da solo, perché a questo provvede a tutto e per tutto la Gatta....!!



OTTAVA BESTIA:

LA GATTA (FRANCESCA-LA HAT)

Poche cose sono assolutamente indispensabili per la Gatta: un numero ristretto di ciotole per dolci, pentole, pirofile per dedicarsi al suo passatempo preferito: la cucina; un bagno sterilizzato fino in fondo per i bisogni, da pulire giornalmente e aerare il più possibile e infine un comodissimo e caldissimo letto anche per i mesi estivi. Esiste l'"erba gatta" che si vende anche in comodissime sacche a cui aggiungere solo acqua (e volendo per chi ha la possibilità di trovarle, delle voliche di alta montagna) che la gatta utilizza per "ripulire" l'eventuale accumulo di peli che si forma all'interno dell'intestino, a causa della stipsi perenne di cui soffre. È importante anche un Tiragraffi, dove la gatta possa consumare le unghie e soprattutto sfogarsi, visto la sua indole nevrotica e lunatica. La gatta non ha bisogno di una cuccia, poiché è perfettamente in grado di trovare un giaciglio che sia di suo gradimento: la si può trovare a dormire ovunque, di solito negli angoli più caldi, più asciutti o più ventilati della casa a seconda della stagione. Chiunque conosce la gatta sa di avere un’ amica quasi fedele, affettuosa, poco scaltra, amante dei cuccioli della sua specie, prudente e curiosa; non dimentica chi gli ha fatto del male e si affeziona a chi gli vuole bene. È opportuno, visto la visita alla Fayette a Paris 97(onore a maicol), visto la richiesta di andare in un Wallmart a New York 2002 (quando in entrambi i casi si aveva solo quel lasso di tempo per visitare le città), visto gli ultimi incidenti di percorso, come la festa sputtanata di Antonietta, ecc…ecc… portare la gatta a fare un controllo medico dal veterinario almeno una volta ogni sei mesi, per testare la sua attitudine mentale. Difficilmente l'animale apprezzerà le attenzioni forzose del veterinario, ma il buonsenso insegna la necessità di queste visite. Il benessere della gatta in queste occasioni può essere migliorato mettendo a disposizione un gioco o qualcosa da mangiare, inoltre, lasciarla libera di esplorare centinaia di centri commerciali e tornarvi per tutta la durata della vita può migliorare il rapporto con i familiari e gli esemplari delle altre specie facenti parte dello ZOO. Mamma molta affettuosa, anzi forse troppo, salvo casi particolari, la gatta si "lava" e lava la propria tana e tutti gli oggetti all’interno dell’abitazione ogni 5 minuti immergendo il tutto, compreso la prole, in vasche profondissime piene di Amuchina. Sembra una bestia buona e tranquilla, ma quando viene attaccata si difende estraendo le affilatissime unghie graffiando a più non posso il malcapitato.



NONA BESTIA:

IL PAVONE (TOMMASO)

I pavoni sono bellissimi uccelli ornamentali appartenenti al genere Pavo dell’ordine dei Galliformi.
Il Pavone comune (Pavo cristatus) è originario delle zone del sottobosco di Cesa di francia, del versante sud dell'Himalaya e dell'isola di Ceylon. Il Pavone è una specie poligama (haiiaiai). Si adatta bene a qualsiasi ambiente e situazione, anche se un pò ribelle. Caratteristico lo strascico che si apre a ventaglio per mettersi in mostra e per fare notare la sua bellezza. Sgradevolissimo il verso che emette soprattutto durante il periodo degli amori. Sedentario, in natura vive in gruppi più o meno numerosi, stando un po’ qua e un po’ la….(più la che qua). La dieta, molto varia, assomiglia molto a quella del Bratrigro con cui condivide la maggior parte della sua lunga vita. E' un abilissimo cacciatore di femmine anche di altre specie. Ama la libertà ed è solito appollaiarsi, di notte, nei punti più elevati, e volare lontano per diversi mesi per poi farsi rivedere, così come per incanto, quasi fosse una visione o un miracolo. Se viene rifocillato anche una sola volta da animali di altre specie, si affeziona e torna insistentemente nello stesso luogo più volte per soddisfare il suo appetito che difficilmente riesce a sedare, non risulta aggressivo nei confronti degli altri animali dello ZOO a parte, naturalmente, verso il BRATRIGRO. Alla fine dei 25 anni di vita, i pavoni iniziano la muta e perdono il bellissimo strascico che difficilmente si riformerà. Ma nella sottospecie che vive nel parco del Gran Sasso si è notata una ricrescita anomala di suddetta criniera, che non accenna a cadere neanche in età adulta. Notevolmente più attivo del Bratrigro (e in netta contrapposizione con la accidiosa bestia), è capace di rifocillarsi da solo e di procurarsi del cibo con il sudore della propria fronte, anche se poco presente all’interno dello ZOO di cartecchio. Si direbbe imparentato con l’uccel di bosco e con il somaro di macchia (dicesi di animali che “CI” e “SI” vedono poco).


DECIMA BESTIA:

IL CANGURO-CASTORO (SONIA)

EVOLUZIONE A LIVELLO 40: IL CASTACANGURO

CARISSIMI...
DEVO INFORMARVI SU UNA QUESTIONE...
LE BESTIE DELLO ZOO SONO SOLITE EVOLVERSI IN DETERMINATI MOMENTI DELLA PROPRIA VITA.
NON SI SA' COME, E PERCHE'. POSSONO EVOLVERSI A 18...20...40 ANNI.
QUESTO E' APPUNTO QUELLO CHE E' AVVENUTO AL CASTORO NEGLI ULTIMI 20 GIORNI.
ALL'INIZIO DI QUESTO MESE SI ERA EVOLUTO DA CASTORO A CANGURO, E NEGLI ULTIMI GIORNI E' ACCADUTA UNA COSA INSOLITA... SI', AVETE INDOVINATO, IL CANGURO SI E' EVOLUTO NUOVAMENTE TRASFORMANDOSI NEL "CASTACANGURO"
A BREVE FORNIRO' UNA DETTAGLIATA DESCRIZIONE DELLA SUDDETTA BESTHIA...!

... RULLO DI TAMBURI... ECCO A VOI LA STORIA DEL CASTAGANGURO

Il castoro (Castor Soniensis 1968) è un genere di roditore semiacquatico, unico rappresentante vivente della famiglia dei castoridi (Castiridae, un tempo molto più diffusa). L’unico esemplare europeo di questa specie vive alle falde del Gran Sasso, sotto il colle delle tre pietre, ed è femmina, quindi destinato all’estinzione. Noto per l'abilità con la quale costruisce dighe, fa progetti e immagazzina tutto quello che trova e ottiene nella sua vita. Il castoro è un grosso roditore, che da adulto pesa in media 80 kg”. In genere il castoro è alto circa 1,70 cm. La coda larga, piatta e coperta di scaglie, misura circa 25 cm di lunghezza; in caso di pericolo o quando si innervosisce, viene sbattuta sull'acqua, allontanando il nemico. Il corpo del castoro è massiccio, il dorso arcuato e il petto molto grande; tutte le dita sono munite di artigli per aggredire i malcapitati. Gli occhi sono piccoli e le froge nasali si possono chiudere e allargare moltissimo in caso di scontro con gli altri esemplari. Il castoro è generalmente monogamo, ma nel nostro caso (il castoro del gran sasso), questo problema non sussiste, per il semplice fatto che il suddetto esemplare è l’unico rimasto in vita, è quindi praticamente impossibile trovare un maschio se non in altri continenti. Il castoro è un animale aggressivo forastico, nervoso, scontroso, ma quando vuole può risultare molto dolce, in particolare con i cuccioli delle altre specie. Il castoro fa molti progetti, ma puntualmente la piena del fiume e le catastrofi naturali, distruggono il tutto, obbligando la bestia a realizzare nuovi progetti. Abile tessitore, è in grado di realizzare dei capolavori (i centrini sono il suo punto forte, ma eccelle anche con il ricamo e il punto a croce), ad eccezione che per i facenti parte dello zoo, che attendono anche 1 anno per avere ciò che gli è stato promesso... Nel suo curriculum genetico c’è anche l’innata abilità al massaggio shiatsu (si scriverà cosi?) che naturalmente non sfrutta mai a favore degli altri, infatti la sua vita è incentrata tutta sull’acquisizione di beni e sull’appagamento personale (tutto per me, tutto per me…). Il castoro viene criticato praticamente da tutti per il suo carattere, ma è un’animale molto schietto e sincero!!

In occasione della GMG 2008 Il Castoro soniensis ha subito un’evoluzione, in un primo e breve momento in Canguro e successivamente in Castacanguro.

Le ipotesi di tale trasformazione sono numerose ma cerchiamo di chiarire brevemente quanto accaduto: Canguro è il nome comune con cui si indicano oltre 50 specie dell’ordine dei marsupiali.
Essi vivono in particolare in Australia, Nuova Guinea e Tasmania, anche se la specie locale del ceppo di Castoro, presente nel paese montano di Isola del Gran Sasso, denominato Castoro soniensis, subendo una evoluzione in Canguro ha portato alla formazione di un ibrido canguroide anche nel territorio europeo, questo rappresenta pertanto un endemismo unico al mondo della specie che ha così preso il nome di Castacanguro. Pertanto unico nel suo genere, questa specie del teramano, è fisicamente un incrocio tra un castoro ed un canguro, ma ha la peculiarità di compiere lunghi salti, è in grado quindi di coprire distanze lunghissime nei suoi spostamenti. Da studi recenti sembrerebbe che la suddetta specie di Canguro evolutasi dal Castoro isolano, sia arrivata fino in Australia; ancora non è chiaro il motivo di siffatta traversata, ma pare che il Canguro classico abbia subito nel corso della sua ibridazione a Castacanguro (avvenuta in Australia) una sorta di folgorazione (come San Paolo sulla via di Damasco) che lo ha portato ad crisi mistica la quale gli avrebbe ispirato di iniziare un’opera di evangelizzare verso i suoi diretti pseudo-antenati Australiani e non solo. Il Castacanguro pertanto, al contrario del ceppo dei castori da cui deriva, ha un'indole mite e pacifica, nonostante infatti gli arti posteriori lunghi e potenti, non attacca mai gli aggressori anche in caso di effettiva minaccia (porge sempre l’altra guancia) mentre la coda è utilizzata esclusivamente come sostegno (infatti a riposo dai suoi lunghi viaggi il Castacanguro poggia sulle due zampe e la coda), non pianifica mai nulla, è dedito esclusivamente alla evangelizzazione dei suoi fratelli (tutto per gli altri, tutto per gli altri…). Alcuni sostengono che l’appellativo di Castacanguro, oltre a far riferimento all’incrocio da cui questo esemplare deriva, possa attribuirsi anche all’indole tipicamente “casta” di questo animale, la giustificazione di tale supposizione pare ritrovarsi proprio nella constatazione che questo animale sceglie consapevolmente di mantenersi casto per tutto il corso della sua esistenza, e in molti casi vi riesce! Il Castacanguro è neocatecumeno convinto, è quindi pericoloso per l’ateismo dilagante nel mondo, per tale motivo i governi di tutto il mondo acconsentono ogni anno alla persecuzione di questi pochi esemplari sparsi nel mondo...(È quindi presumibilmente per questo motivo che tra i Castacanguri che decidono di non rimanere casti c’è la tendenza opposta a partorire una prole numerosissima…)!

IMMAGINE RARISSIMA DEL CASTACANURO:



UNDICESIMA BESTIA

LU PICIENOLL (DANIELA)

Aggraziato e delicato, a causa del suo quasi muto pigolare, è una bestia di cui ci si accorge raramente. Contrariamente alla opinione comune, che lo vuole caratterialmente poco dotato, il pulcino possiede capacità reattive davvero sorprendenti, che possono competere con quelle dei mammiferi. Anche se per alcuni esemplari vale sempre il discorso della sottomissione agli eventi della vita senza neanche provare a cambiarli, l’esemplare presente nello ZOO prova in qualche caso a reagire! L’esemplare del nostro zoo è particolarmente emotivo tanto da riuscire ad emettere ben 35 tipi diversi di lamenti e pigolii che difficilmente riesce a trattenere quando viene interrogato o stimolato a evolversi. Non appena uscito dall’uovo, apprende con sorprendente rapidità i consigli delle altre specie. Il fenomeno, noto come imprinting, determina lo sviluppo di un attaccamento affettivo al primo individuo presente nel campo visivo dopo la schiusa, che nel caso della specie del nostro zoo è stato riconosciuto nella figura del Fringuello, dal quale si allontana difficilmente.

DODICESIMA BESTIA

LA MANTIDE (MARIAPIA)

La Mantide religiosa (Mariapiaes religiosa), denominata anche Mantide teramana è una delle specie più comuni dell'ordine Mantodea. La femmina è più grande del maschio. Si distingue facilmente per la presenza di due occhiali neri, simili ad un doppio occhio da mostrate a scopo difensivo quando viene attaccata e per la dentatura possente. Si caratterizza per l’inconfondibile scalpitio delle zampe (tap-tap-tap-tap…) quando cerca, non riuscendoci, di rimanere sveglia e in particolare nella specie dell’area collatteranense si osserva una incidenza di prole maschile pari quasi al 90% che la femmina porta sempre con sè. L'accoppiamento delle mantidi con il maschio è stato spesso legato al simbolo del potere femminile in quanto la femmina dopo essersi accoppiata o anche durante l'accoppiamento divora il maschio proseguendo nell'accoppiamento. Questo comportamento è dovuto al bisogno di proteine per la rapida produzione di energia che la femmina utilizza per rifocillarsi di nuovo. Il cibo è la sua prerogativa, tutte le altre cose passano in secondo piano. Nel caso della Mantide teramana il maschio viene però sempre “risparmiato” essendo lei ben nutrita, mentre agli altri individui della specie non viene concesso di avvicinarsi né di nutrirsi in sua presenza!!

TREDICESIMA BESTIA

L'IGUANA (MAURIZIO)









Le iguane sono rettili affini alle lucertole, ma più grossi, più lenti e decisamente più sgraziati. Allo stato adulto possiedono una caratteristica cresta sul dorso da cui espellono di continuo una enorme quantità di sudore. In natura possono raggiungere anche i 1,8 mt . Le Iguane vivono prevalentemente tutta la vita sopra la zona giorno della tana della mantide e quando scendono al piano inferiore lo fanno per accoppiarsi (rischiando di essere divorati). Di mattina al nascere del sole si svegliano e vanno a cercare lavoro. Verso l’ ora di pranzo, anche loro iniziano ad avvertire la fame e a mangiare quando ci riescono… Dopo aver pranzato tornano nel posto di lavoro per favorire la digestione, dove rimangono tutto il giorno e spesso anche la notte…
L’Iguana mauritientis si contraddistingue per numerose peculiarità: la pigrizia, la capacità di mutare colore in base alla temperatura, la corta memoria con la quale non riesce in alcun modo a convivere …, i grandi occhi che possono ruotare l'uno indipendentemente dall'altro (è difficilissimo capire dove stiano guardando, il loro sguardo è infatti molto sfuggente) e per il fatto che amano collezionare qualsiasi tipo di oggetto che ripongono minuziosamente nelle loro tane per riutilizzarlo non appena sorge qualche problema che coinvolga gli individui della propria specie (si direbbe un vero ingegnere…)!. Il nome Iguana proviene dalla parola Tuareg “Kitabhiguanab ad-diyarat muwashshahat” che significa "colui che mangia poco e lavora tanto, subendo come un turco", infatti la specie studiata nel nostro ZOO si dice sia migrata dal deserto libico-nubiano (che costituisce la parte nord-orientale del Deserto del Sahara compresa fra la Libia, l'Egitto e il Sudan) verso le nostre aree teramane.


QUATTORDICESIMA BESTIA

LU GRELL (PIERPAOLO)











Il Grillo Gryllus campestris è un insetto della famiglia dei Grillidi (Gryllidae) e dell'ordine degli Ensiferi (Ensifera). Il nome deriva dal latino portatori di ensa o spada. Sono frequenti soprattutto nei terreni ricchi di piante, sono reperibili anche sulle montagne ad altezze considerevoli e sulle colline dove generalmente vivono isolati o nel loro piccolo clan MONOPOLIZZANDO il territorio. Il nostro Grillo fa parte della sottospecie detta anche Grillus Canoro ovvero Grillo Canterino,che in amore o in situazione di forte stress , grazie al suo apparato stridulatore, emette dei suoni fortissimi che possono ledere l’apparato uditivo degli altri esseri viventi. La particolarità di questi suoni, oltre ad essere emessi in una tonalità quasi da tenore, e data dal fatto che assomigliano molto al linguaggio umano, infatti c’è chi è andato alle fonti e ha speso l’intera vita per comprendere cosa significassero quei suoni così umani. Dopo ricerche e studi approfonditi si è arrivati finalmente alla VERITA’: IL GRILLO non emette dei rumori a caso, è il nostro orecchio che percepisce un semplice CRI-CRI ripetuto all’infinito. Ma analizzando bene gli studiosi si sono resi conto che assomigliava molto all’antica parola ebraica “nātān” che significa letteralmente “DARE”, in poche parole IL GRILLO ripete all’infinito e con molta enfasi sempre la stessa parola, ovvero………!?!?........DAMMELO….. …..DAMMELO….. Si unisce per tutta la vita alla femmina già in tenera età, mettendo alla luce istantaneamente la prole. Testardo e tenace da vero abruzzese non molla fino a che non ha raggiunto il suo obiettivo. Appena formato il nucleo famigliare tende a RESPONSABILIZZARSI. Accanto per fortuna, ha delle bestie che cercano di correggerlo e renderlo più mansueto, altrimenti sarebbero dolori.



QUINDICESIMA BESTIA

FOXY - IL VOLPINO (STEFANIA)



La volpe è originaria dell’emisfero settentrionale. Il suo lavoro la porta ad essere presente in tutta la regione Abruzzese, dalla zona Frentana alla Marsica; il suo areale si estende poi verso nord in Val Vibrata e zone più settentrionali.
Si tratta di animali estremamente FURASTICI (come testimonia l'enorme areale occupato dalla specie), che colonizzano qualsiasi ambiente a disposizione, trovandosi un posto anche nelle periferie delle aree urbane in particolar modo in zone collinose, prendendo possesso dell’area prescelta per la tana.

Nel corso dei millenni si sono specializzate nell’utilizzo di utensili, in particolar modo all’uso delle bottiglie in PET piene d’acqua, che scagliano contro gli altri animali, nei momenti di forte nervosismo.

Altra peculiarità di questa astuta bestia, è la gelosia.

Non permette assolutamente ad altre femmine di avvicinarsi al proprio compagno, e chi lo ha fatto in passato oggi non può raccontarlo.

All’avvicinarsi di una femmina, la volpe emette dei suoni gutturali, che causano uno o più conati di vomito, per allontanare definitivamente la rivale.

Il compagnao della volpe (Il Grillo) marchia il territorio in modo sistematico e comunica con i propri simili attraverso segnali sonori (canto) e olfattivi (Peto: emissione di gas intestinali attraverso l'orifizio anale). É significativo sottolineare che, in questa specie, la coppia tende ad accoppiarsi ogni anno e che il maschio solitamente non partecipa attivamente alla cura e all'allevamento della prole.

La Volpe è una madre affettuosa e una buona cuoca, ma in alcuni frangenti è molto scontrosa, in particolare verso il suo grande amico, Il Castacanguro con cui passa la maggior parte del tempo.



SEDICESIMA BESTIA

LO GNU - (LAURA)



Lo gnu ha il torso robusto e muscoloso, ma le zampe sono relativamente snelle.

Il manto è biondo nei piccoli; la colorazione degli adulti (che inizia a manifestarsi intorno alle nove settimane di età) varia invece dal biondo-castano al biondo-ricrescita.

Sebbene il muso ispido, le spalle massicce e il seno moooolto prosperoso, conferiscano loro un aspetto minaccioso, quando vengono avvicinati gli gnu si comportano in modo singolare, scappando via per poi voltarsi a osservare (con gli occhioni all’ingiù) gli intrusi, e cominciano a roteare su se stessi ed a scalciare in maniera molto confusionaria . La femmina dà alla luce un solo vitello alla vola, (anche se avvolte si è creduto potesse gestare anche parti gemellari,) già in grado di correre pochi minuti dopo la nascita. I nomi dei nuovi nascituri, hanno un non so chè di anglofono, che non si sposano anzi non hanno nulla a che vedere con il luogo di nascita.

Gli gnu prediligono gli ambienti di mare non troppo umidi o aridi; hanno bisogno di bagnarsi abbondamentemente almeno una volta ogni due ore, e quindi si trovano raramente a più di 15-20 metri dall'acqua. La dentatura è adatta a ogni tipo di alimento, e nel periodo di gravidanza, nel quale lo gnu ha una fame sovranaturale, sono molto utili. In questo bellissimo periodo Lo Gnu è capace di ingurgitare l’equivalente del 300% del proprio peso, arrivando quasi a scoppiare.



DICIASSETTEESIMA BESTIA

IL MUFLONE - (FERNANDO)




Il muflone è l'unica pecora selvatica vivente in Europa. Vive sulle montagne dell’Abruzzo. Il suo corpo è lungo circa un metro e trenta centimetri. Il pelo è molto corto e la lanugine arricciata tende a infoltirsi durante l'inverno, mentre sul capo la peluria è quasi inesistente. Sul petto invece i peli sono più lunghi dove si forma una specie di criniera. Le sue corna possono raggiungere circa sessantacinque centimetri di lunghezza e questo fa sì che il cranio durante i secoli di evoluzione sia diventato molto ma molto duro. Nei mesi di dicembre e febbraio tra le montagne risuona l'eco dei colpi di corna che si scambia con le altre bestie, lanciandosi l'uno contro l'altro con molta violenza. Il muflone è un’animale solitario, le femmine e gli agnelli si radunano in branchi, mentre i maschi vivono da soli o tutt'al più in piccoli gruppi, tranne che nella stagione degli amori dove raggiungono le femmine. Questo animale è un abile arrampicatore, che al primo segnale di allarme si rifugia sulle alture e se gli sembra che il pericolo sia vicino emette un particolare suono nasale, che rappresenta un segnale di fuga per i compagni. L’alimentazione è molto varia: ci sono dei periodi lunghi, anche di anni, in cui mangia a crepapelle, e dei periodi in cui si fissa con delle diete rigidissime che lo portano a perdere peso, poi riacquisito quasi immediatamente al termine di queste astinenze.

Caparbio direi quasi irremovibile sulle sue scelte, lavoratore instancabile, ottimo cuoco e buon cacciatore, ha un corpo tozzo con testa grossa che gli permette di cavarsela in qualsiasi situazione.

Nota negativa è la sua avversione verso il BRATRIGRO con cui spesso e volentieri si scontra in sanguinose e feroci battaglie.

Il muflone ha una memoria molto sviluppata che non gli permette di dimenticare gli affronti ricevuti in passato, rendendolo scontroso e scostante verso le bestie con cui hanno avuto dei diverbi.